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Home / Come Togliere il Pannolino: Guida Pratica

Come Togliere il Pannolino: Guida Pratica

Pubblicato il: 2 Marzo 2021 di: Eleonora Brambilla e Silia Lafortezza Categoria: Crescita e SviluppoTag: spannolinamentoUltimo Aggiornamento: 17 Febbraio 2024
Vasino e pannolini
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Togliere il pannolino è una tappa molto importante e delicata che richiede tempo, dedizione e pazienza da parte dell’adulto. Ovviamente è un momento che può essere difficoltoso per il bambino che si ritrova da un giorno con l’altro o, in base alle scelte che fa l’adulto, alcuni momenti della giornata senza la sua “protezione”. Eh sì, perché per il bambino, il pannolino risulta proprio una protezione che dà un senso di raccoglimento e calore. Ci sono infatti alcuni bimbi che si lamentano quando non indossano il pannolino proprio perché, da quando sono nati, l’hanno sempre avuto e spesso non capiscono la motivazione di questa scelta.

Per questa ragione può essere che i bambini manifestino delle resistenze o delle paure all’idea di dover abbandonare il pannolino per “lasciar andare” i propri bisogni, percepiti come una parte di sè. È importante che gli adulti affrontino questi momenti di impasse senza fretta: trasmettendo calma e sicurezza al bambino, ascoltando e accogliendo i suoi dubbi e i suoi timori, aiutandolo così a prendere confidenza con una nuova tappa del suo processo di crescita.

Indice

  • Iniziare ad introdurre l’argomento al bambino
  • Capire quando il bambino è pronto
  • Gli approcci per togliere il pannolino
  • Vasino o riduttore?
  • E per i bisogni fuori casa?
  • Ogni quanto proporre al bambino di andare in bagno
  • Cosa fare in caso di piccole sconfitte
  • Le 8 regole d’oro da sapere prima di decidere di togliere il pannolino
  • Libri da poter utilizzare

Iniziare ad introdurre l’argomento al bambino

Questo è sicuramente un primo passo importante che l’adulto può offrire al bambino. Mentre gli si cambia il pannolino, gli si può spiegare con naturalezza quali sono le sue funzioni corporee, che tutti usano il bagno per scaricarsi, che è normale e naturale, che ciò che esce dalle parti intime sono residui di cibo che al corpo non servono.

Durante questa prima fase di introduzione, è possibile sistemare un vasino in bagno in modo da chiedere al bambino, se gli va, di imitare la mamma o il papà o i fratelli sedendosi sopra. All’inizio ovviamente sarà solo un gioco e questo gesto rappresenterà una prima conoscenza e familiarità verso il vasino.

Potrà capitare che il bambino faccia qualcosa nel vasino. Anche se questo accade per caso, è importante incoraggiare il bambino ed elogiarlo, dimostrandogli la vostra soddisfazione per questo piccolo grande traguardo. Questo sicuramente potrà rappresentare un buon motivo per andarci una seconda- terza volta.

Insegnate anche al bambino ad abbassarsi i pantaloni, a sedersi correttamente sul vasino, ad usare la carta igienica, rivestirsi, tirare lo sciacquone e lavarsi le mani. Questo lo renderà più sicuro di sé, lo farà sentire in grado di gestire la situazione e di sentirsi “grande”. E’ consigliabile quindi utilizzare degli abiti semplici e morbidi, passate inoltre ad utilizzare una canottiera e delle mutandine (da mettere sopra al pannolino) al posto del body: i suoi movimenti saranno agevolati!

Capire quando il bambino è pronto

Questa è uno step che il genitore deve necessariamente fare prima di procedere allo spannolinamento.

E’ utile partire dal presupposto che ogni bambino ha i suoi tempi, che bisognerebbe non fare paragoni con altri figli o figli di amici. Imparare ad ascoltare i segnali del bambino è di fondamentale importanza per progettare al meglio il percorso dello spannolinamento. Nel caso in cui il bambino frequenti l’asilo nido, è primario il confronto con la propria educatrice di riferimento, in modo da seguire lo stesso “stile” e modalità.

Come si fa ad “capire se il bambino è pronto”? Rispondete a queste domande:

-Mostra interesse per il vasino?

-E’ in grado di svestirsi e vestirsi in parte da solo?

-Mostra disagio se ha il pannolino particolarmente umido o con la presenza di feci?

Se rispondete affermativamente a queste tre domande, il bambino è pronto per iniziare il processo di spannolinamento. Se siete titubanti, attendete ancora e continuate con la prima fase di introduzione al tema (che potrà anche durare una o due settimane!)

Gli approcci per togliere il pannolino

bimbo seduto con libro

Ci sono diverse correnti di pensiero per togliere il pannolino e ogni famiglia può decidere quale scegliere sulla base delle proprie routine, necessità e consigli ricevuti dall’educatrice del nido (se il piccolo lo frequenta).

Il primo approccio si basa su togliere il pannolino per qualche ora al giorno.

Questa pratica consiste, dopo una fase inziale di introduzione al tema, di togliere il pannolino per due ore la mattina e due ore al pomeriggio, lasciandolo quindi per il resto della giornata e della notte.

Ovviamente questi gesti devono essere accompagnati da una spiegazione, dal riferimento ai discorsi fatti in precedenza. Ogni volta quindi che si andrà a togliere il pannolino e poi a rimettere, è di fondamentale importanza il dialogo, la presenza della spiegazione al bambino di ciò che si sta facendo e perché. Condividete quindi con lui ciò che andrete a fare a breve: andrete in bagno, si toglierà il pannolino, ci si siederà sul vasino per vedere se viene la pipì e poi si rimane con le mutandine e pantaloni come “i grandi”.

Una seconda tecnica per abituare il bambino a non avere il pannolino, è di toglierlo durante tutta la giornata.

Indispensabile ovviamente spiegare al bambino cosa andrete a fare: si andrà in bagno la mattina, ci si siederà sul vasino per qualche attimo, si constaterà se è venuto qualcosa e ci si rivestirà con le mutandine, senza pannolino, si andrà spesso in bagno. Si rimetterà il pannolino solo durante il momento del sonno pomeridiano, della notte e durante gli spostamenti più lunghi per esempio in auto.

Vasino o riduttore?

In tanti genitori se lo chiedono. In realtà non c’è una tecnica migliore di un’altra e l’aspetto principale da tenere in mente per qualunque scelta è che il bambino deve essere comodo!

Quindi, se decidete di usare il vasino, abbiate l’accortezza di prenderne uno con una seduta comoda e un minimo di schienale (non è necessario che sia altissimo, pochi cm possono bastare) e che il bambino appoggi bene tutta la pianta del piede a terra. Potete anche sbizzarrirvi in modelli che imitino un water vero e proprio, ma è solo questione di “estetica”, più semplice sarà il vasino e più sarà pratico, sia per il piccolo, sia per voi! Ecco qualche esempio:

Vasino potty (Link Amazon)

Vasino LamaSam&friends (Link Amazon)

Vasino Fisher Price (Link Amazon)

Se decidete invece di provare ad utilizzare il riduttore, sceglietene uno con la bordatura morbida. Essenziale per questa scelta, anche l’acquisto di uno sgabello, sia per permettere al bambino di raggiungere il water in autonomia, sia per avere un appoggio sotto i piedi e stare quindi più comodo. Ecco i nostri consigli:

Riduttore Poupy (Link Amazon)

Sgabello antiscivolo (Link Amazon)

E per i bisogni fuori casa?

Consigliamo sempre di evitare le uscite troppo lunghe durante la prima settimana in cui il bambino è senza pannolino, ma, soprattutto per mantenere l’igiene e la sicurezza, se siete in spiaggia, a casa di amici e parenti, al ristorante o durante una bella gita, c’è una soluzione davvero comoda per andare incontro alle esigenze del vostro bambino: il vasino portatile! Questo vasino ha la grande qualità di essere pieghevole, confortevole, ricaricabile, facile da trasportare. Lo trovate qui:

Vasino handy-potty (Link Amazon)

Ricariche sacchetti (Link Amazon)

Ogni quanto proporre al bambino di andare in bagno

La frequenza migliore da seguire è tipicamente ogni 20-30 minuti per due motivi. Il primo perché viene allenata la mente del bambino a recuperare il pensiero di ciò che sta vivendo e in parte perché, anche se può aver fatto il suo bisogno mezz’oretta prima, non è detto che sia riuscito a farla tutta proprio perché sta imparando a misurarsi con nuove sensazioni e potrebbe non lasciar andare proprio tutto!

Non sempre il piccolo vorrà recarsi in bagno con questa frequenza perché vorrà continuare a giocare e, interrompere, anche solo per un minuto, l’attività che sta facendo in quel momento, potrebbe recargli molto fastidio. L’abilità dell’adulto consiste anche nel cercare di non intraprendere dei giochi- attività troppo lunghe, troppo impegnative e che non implichino dei tempi d’attenzione particolarmente lunghi in modo da agevolare i momenti in bagno. Si potrà dire al bambino che può continuare a giocare portandosi in bagno un gioco per poi concentrarsi quando è seduto sul vasino.

Cosa fare in caso di piccole sconfitte

Partiamo sempre dal presupposto che il bambino fino a quel momento conosceva solo il pannolino come unico strumento per i suoi bisogni e spesso non si rendeva conto neanche di farli. Va da sé quindi che il comportamento migliore davanti agli “incidenti” che inevitabilmente ci saranno, sia quello di mantenere la calma, non rimproverare e, con tono pacato, spiegare al bambino cosa è successo e che ora è necessario cambiarsi i vestiti, sottolineare al bambino che è fastidioso sentirsi bagnato dicendo per esempio: “Non ti preoccupare, adesso cambiamo i vestiti…è fastidioso sentirsi tutti bagnati lì sotto vero? Si sente anche un po’ di freddo…”. In questo modo, attraverso le parole dell’adulto, il bambino si sentirà compreso nel suo disagio e contemporaneamente accompagnato e sostenuto dall’adulto in un momento di difficoltà.

Se vengono fatti rimproveri c’è invece il rischio che il bambino trattenga i suoi bisogni per paura di sporcare, attivando così un circolo vizioso difficile da modificare.

Quindi è importante che cerchiate di tenere sotto controllo anche la vostra frustrazione perché il bambino, percependo la vostra delusione, potrebbe sperimentare un senso di inadeguatezza ed umiliazione che renderanno più faticoso questo processo.

Le 8 regole d’oro da sapere prima di decidere di togliere il pannolino

  1. Se il bambino frequenta il nido, confrontarsi con l’educatrice di riferimento per decidere insieme la tecnica da seguire
  2. Osservare e ascoltare i segnali del bambino per capire se è arrivato per lui il momento di togliere il pannolino
  3. Spiegare sempre al bambino ciò che si sta per fare e perché
  4. Utilizzare, per chi lo vuole, lo strumento della sveglia in modo da scandire bene il tempo e per rendere l’esperienza più giocosa
  5. Rassicurare e non rimproverare il bambino dopo eventuali insuccessi
  6. Non tornare sui propri passi se si riscontrano continui incidenti. Se il genitore è attento ai segnali del bambino e capisce che è il momento giusto
  7. Gli insuccessi dovranno rappresentare delle chiavi di lettura per scandire meglio per esempio i momenti per andare in bagno. Se viene rimesso il pannolino al bambino dopo gli insuccessi e viene quindi interrotto il processo di spannolinamento, il bambino sarà ancora più confuso e sarà ancora più difficile riprendere questo processo perché avrà avuto un’esperienza negativa e sarà meno incentivato a seguire “le regole” e i consigli dell’adulto.
  8. Quando si inizia il processo di spannolinamento è bene che tutti gli adulti che si occupano del bambino durante la giornata (nonni, zii, baby sitter) seguano con responsabilità e coerenza questo momento di crescita.

Libri da poter utilizzare

I libri sono uno strumento molto forte per trasmettere ai bambini valori ed insegnamenti. Quando volete introdurre il tema dello spannolinamento, presentate al bambino uno o più libri da leggere e scoprire insieme. Si potranno immedesimare e confrontare con i personaggi delle storie. Qui di seguito trovate le mie proposte di lettura, potete trovare le recensioni di questi libri nell’articolo “I Migliori Libri per Aiutare il Tuo Bambino a Togliere il pannolino”.

Ricordate che ogni bambino è unico e speciale e segue il suo naturale sviluppo ed è necessario che l’adulto possa essere capace di ascoltare i suoi segnali!

Con questo articolo abbiamo fatto un po’ di chiarezza e suggerito qualche strumento utile per affrontare questo delicato passaggio del “diventare grandi”.

Eleonora Brambilla
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- Psicomotricista Educativa
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